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“Percorso emozionale”

Percorso emozionale

Cosa sento?

Le emozioni fanno parte della vita, fin da piccoli. Per i bambini, però, riconoscerle, nominarle e scegliere come gestirle è molto difficile.

Abbiamo scelto di lavorare con i nostri piccoli ospiti sulla rabbia.

La rabbia è un’emozione e spesso viaggia in coppia con la paura e il dolore. Non è né positiva né negativa, dipende dall’uso che se ne fa, ovvero dai comportamenti successivi. Si tende, però, a connotarla in modo sfavorevole, perché può portare ad atteggiamenti aggressivi, anche e soprattutto nei bambini.

L’aggressività è un comportamento, una forza presente in ogni individuo. Nel bambino promuove il movimento verso l’autonomia.

Nei primi anni di vita il cervello razionale superiore del bambino è incompleto, quindi il cervello dominante è l’inferiore, guidato dalla parte istintiva. I sistemi emozionali e gli impulsi della regione inferiore riescono a sopraffare con facilità i più piccoli.

Nel bambino piccolo, gli scoppi di rabbia, l’agitazione, l’aggressività sono l’espressione dell’immaturità intellettuale: il cervello superiore del bambino non si è ancora sviluppato a sufficienza e non è in grado di gestire le emozioni.

Diamo grande importanza al nostro ruolo di educatrici, anche nel cosiddetto contenimento fisico ed emotivo: grazie alla nostra guida il bambino impara, nel tempo, a regolare in autonomia le sue emozioni, compresa la rabbia.

 

Gestire i propri impulsi è un’attività delicata e complessa, che richiede l’apprendimento di differenti capacità:

– autoregolarsi e distrarsi da solo;

– cercare informazioni per superare i problemi;

– cercare aiuto e conforto negli altri.

I giochi e le attività emozionali

Il nostro progetto educativo comprende attività mirate, che insegnino al bambino la gestione delle proprie emozioni.

  • Favoriamo l’acquisizione del lessico emotivo:  con immagini di volti arrabbiati, tristi, felici, li aiutiamo a riconoscere e nominare le emozioni.
  • Usiamo pupazzi, bambole, animali, per sdrammatizzare il sentimento del bambino.
  • Abbiamo ideato La scatola della rabbia. Ciascun bambino costruisce la propria: colorata all’esterno e con una foto che lo ritrae sorridente, contiene all’interno un pupazzo con la faccia arrabbiata. La scatola, sempre a disposizione su uno scaffale, è usata in ogni occasione in cui il bambino arrabbiato assume un comportamento aggressivo. Il bambino può aprirla e mettervi dentro la sua rabbia, magari con un urlo liberatorio: indirizza così la sua emozione in modo non nocivo per gli altri. La scatola può, quindi, essere rimessa al suo posto, mentre noi educatrici cerchiamo di parlare con il bambino delle ragioni per cui ha provato una sensazione così forte, per trovare con lui le giuste spiegazioni.
  • Trasformiamo in gioco le situazioni fastidiose. Un esempio? Se i bambini urlano, proponiamo il gioco del rumore: ognuno sceglie il verso di un animale, chi fa il tono più acuto?
  • Abbiamo istituito il Tappeto della riconciliazione: un luogo contraddistinto da un tappeto ad hoc in cui fare la pace.
  • Raccontiamo storie di personaggi arrabbiati con il teatrino delle marionette e commentiamo tutti insieme lo spettacolo. Perché provare rabbia è normale, ma solo alcuni comportamenti, non tutti, sono corretti e rispettosi di se stessi e degli altri.

  • Trasformare in gioco le situazioni “fastidiose”, come per esempio, se i bambini stanno urlano si puo’ proporre “il gioco del rumore”: ognuno scegli un animale e vediamo chi fa il verso più forte.
  • Il ”tappeto della riconciliazione”: un luogo contraddistinto da un tappeto ad-hoc in cui “fare la pace”.
  • Raccontare storie di personaggi “arrabbiati” attraverso il teatrino delle marionette; a seguire, discussione con i bambini sulla rabbia, spiegando loro che è normale arrabbiarsi, ma che quando ci si arrabbia alcuni comportamenti vanno bene ed altri no.
  • Giochi sonori tramite il battere e il percuotere, per esempio con pentole e coperchi, tegami, cucchiai, etc.
  • Il gioco delle “scatoline” con la variante degli animali “aggressivi”, puo’ seguire poi una serie i animali “tranquilli”.

 


I “Musetti” dei vostri Bimbi

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